L’incontro con Simone Cerlini su Fuori controllo

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Parliamo di letteratura e lavoro
Questa sera discutiamo animatamente su quanto contino davvero le personalità politiche sulle decisioni concrete. Capiremo come sia possibile che figli dell’aristocrazia intellettuale come Christian Raimo diventino implacabili alfieri della lotta di classe. Ci domanderemo se importa qualcosa ragionare sul lavoro artistico di pochi privilegiati per comprendere le dinamiche del lavoro di tutti gli altri (come fa Vincenzo Estremo). Perché gli accademici di ogni fede non capiscano un accidente di quel che sta accadendo e perché insistano comunque nel definire fascisti chi non la pensa come loro. Ci chiediamo come sia possibile che una schiera di aspiranti (scrittori, professori, intellettuali, artisti) si prostrino in ginocchio davanti a coloro che dovrebbero criticare per avere un predellino di visibilità. Perché mai la cultura si sia cristallizzata all’adolescenza del pensiero e ci domandiamo se davvero sia un passatempo per oziosi o una merce del capitalismo crudele. In questo turbine di domande il gesto di Nicola Lagioia ribalta il tavolo come Mattarella con Draghi (che sia sarcastico o meno, lo decideremo stasera).

Simone Cerlini, membro fondatore e firma degli Imperdonabili, scrive di letteratura e costume per Pangea.news. Ha collaborato con Il primo amore e Scrittinediti. Nel 2013 pubblica con Fabio Orrico la raccolta di saggi “L’indicibile nella narrativa contemporanea”. “La ragazza che ballava sui cornicioni” (Feltrinelli Zoom, 2015) è la sua ultima raccolta di racconti.


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